SALERNO A PASSI NELLA STORIA: Trotula – di Irene Russo

  

Ed eccomi alla riflessione su un’altra parola chiave : TEMPO

Un elemento molto nominato ultimamente: quanto tempo ancora dobbiamo stare così? Quanto tempo in più abbiamo, stando a casa, di fare varie cose? Il tempo che stiamo vivendo entrerà nei libri di storia….

Pensando alla quantità di tempo a disposizione, e qui non si dia per scontato che per tutti sia proprio così, in linea di massima ci si organizza per spenderlo in modi a volte nuovi e fare qualcosa di più, qualcosa che nella quotidianità frenetica trascuriamo. Mi rivolgo alle donne, principalmente, perché molte di loro spesso si trascurano , nella cura del loro aspetto fisico, e molte altre invece esagerano.

Vorrei a questo proposito ricordare una figura importantissima vissuta nell’undicesimo secolo a Salerno: la Magistra Trotula De Ruggiero, famosa medichessa della Scuola Medica Salernitana.

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#pastiereierioggidomani

Un buon consiglio da Annamaria Parlato per la pastiera.

Mettete un “Mi piace” sulla pagina Facebook di Annamaria e fateci sapere se provate la ricetta. Un abbraccio!

Questa che vedete è la prima pastiera della mia vita. I profumi che sprigiona e la gestualità nel realizzarla mi hanno fatto ritornare bambina a quando mia nonna e mia madre erano intente a prepararla il Giovedì Santo ed io in cucina non smettevo di mangiare la pasta frolla cruda mente osservavo le loro espressioni. Proprio in questo periodo dell’anno la Costiera Amalfitana, il territorio in cui vivo, assume delle particolari caratteristiche: i tramonti diventano infiniti e il mare infonde allo sguardo una tavolozza di blu tenui e primaverili. Tutto questo per me è pastiera: affetti, ricordi, bellezza del paesaggio, cultura delle tradizioni.”

La ricetta
Ingredienti per 2 pastiere (ruoto da 21 cm e 30 cm):
Per la frolla:
400 gr farina 00 – 200 gr Manitoba, 300 gr burro, 4 uova, 250 gr zucchero semolato, vaniglia, pizzico di sale, buccia grattugiata di arancia e limone sfusato amalfitano
Per il ripieno:
crema pasticcera, 560 gr grano cotto con latte, burro, zucchero e aromi
ricotta vaccina lavorata con zucchero e aromi, 6 uova lavorate con zucchero
Canditi, Aromi di fior d’arancio, mille fiori, cannella, buccia di arancia e limone,
Decori in pastafrolla, Zucchero a velo

Sintesi degli obiettivi per la Formazione dei Quadri dirigenti del Terzo Settore

A cura di Adele Cavallo, Presidente CTG COMITATO PROVINCIALE SALERNO

Premessa
Su segnalazione della Direzione Nazionale del Centro Turistico Giovanile, rete nazionale che comprende Gruppi locali, Circoli e Case per Ferie, ho avuto l’opportunità di partecipare al Percorso di formazione FQTS, che si è tenuto parte in presenza, presso il Grand Hotel Salerno, e parte on line sulla piattaforma di e-learning www.fqts2020.it .  Con la Riforma del Terzo Settore, che vedrà la trasformazione di ogni forma aggregativa in ETS (Enti del Terzo Settore), è necessario procedere ad un’azione che preveda non solo una formazione sui principi generali sui quali si fonderà l’attuazione della riforma, ma anche ad una sollecitazione alla riflessione sui temi generali che dovranno sottendere alle azioni in campo sociale.

Leggi l’articolo completo:

Formazione_Articolo_SINTESI TERZO SETTORE

NEWS CLIC

CLIC Antonia Gravagnuolo

🔸Pubblicato l’avviso per idee di riuso degli Edifici Mondo a Salerno!

Quattro edifici storici enormi abbandonati da anni per i quali non si trova una soluzione 🏚😲 Perché partecipare?

  1. Perché non ti piace avere una parte del centro storico di Salerno in stato di abbandono, e magari hai qualche idea per rigenerarlo allora perché tenertela per te? 😀
  2. Perché le idee inviate saranno discusse e approfondite con gli altri partecipanti durante un workshop di 2,5 giorni a maggio, dove impareremo tantissimo e ci divertiremo tantissimo tirando fuori una proposta fattibile su cui il comune preparerà un progetto di affidamento 🏘💪🏻
  3. Perché tanto stai a casa e non hai di meglio da fare che pensare al futuro della tua città ! 🤣🏡

#Salerno #EdificiMondo #Mettiamociingioco #CLIC #CulturalHeritage #AdaptiveReuse #CircularEconomy

Link all’avviso pubblico

05/03/2020
27/04/2020
A00210

Emergenza Coronavirus: un appello per sostenere il Terzo settore meridionale

Il presidente della Fondazione CON IL SUD, Carlo Borgomeo, ha lanciato nei giorni scorsi una proposta, indirizzata al ministro Provenzano, che punta ad evitare che la dura crisi sanitaria, economica e sociale che stiamo vivendo, specialmente al Sud, diventi ancora più drammatica e irreversibile nel prossimo futuro. Nell’appello chiede una operazione straordinaria di sostegno al Terzo settore meridionale, che vada oltre le misure messe in campo sin ora – insufficienti soprattutto al Sud – e immagina un intervento per sostenere le organizzazioni di Terzo settore mediante la concessione di contributi a fondo perduto. A partire dai 500 milioni di euro del Pon inclusione 2014-2020 ancora non impegnati.

A seguito di questa proposta le Fondazioni di Comunità del Sud hanno lanciato anche una petizione on line diretta al Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano, che vi invitiamo a firmare a questo link 

Firma la petizione

Lettera aperta al Sig. Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale
Giuseppe Provenzano.

“Signor Ministro, le Fondazioni di Comunità del Sud si rivolgono a Lei, che ha mostrato grande attenzione alla necessità di favorire percorsi di coesione sociale nelle regioni meridionali, affinché dia seguito alla proposta lanciata dal presidente della Fondazione CON IL SUD, Carlo Borgomeo la quale punta ad evitare che la dura crisi sanitaria, economica, sociale specialmente al Sud diventi ancora più drammatica e irreversibile nel prossimo futuro. La crisi e le misure di contenimento del virus stanno determinando conseguenze devastanti per le persone più fragili: dai minori, alle donne vittime di violenza; dai disabili alle famiglie dei detenuti; dai senzatetto ai migranti; dagli anziani non autosufficienti alle vittime di usura. Il Terzo settore è in prima linea nei servizi di assistenza sociale e di prossimità, spesso colmando grandi lacune del pubblico. E proprio le organizzazioni non profit meridionali, nel complesso meno strutturate e con una già precaria situazione finanziaria, sono quelle più esposte. Il rischio è di perderle e di far saltare un welfare comunitario che faticosamente si sta costruendo e rafforzando al Sud, con una crisi di portata ancora maggiore per tantissime, troppe famiglie e con una dispersione del capitale sociale. Come Fondazioni di Comunità abbiamo capito che l’infrastrutturazione dei legami e la partecipazione alla cittadinanza piena passa anche attraverso l’opera di quel terzo settore, che necessita di riconoscimento e sostegno. Di fatto, le recenti misure adottate dal governo non sono sufficienti per il Terzo settore e le dimensioni della crisi suggeriscono interventi più consistenti. È il momento di realizzare un’operazione straordinaria, mediante la concessione di contributi a fondo perduto a valere sui fondi strutturali da erogare non selezionando progetti, ma alle organizzazioni con consolidata esperienza e radicamento nei territori.”
Firmato:
Fondazione di Comunità San Gennaro
Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli
Fondazione della Comunità Salernitana
Fondazione di Comunità di Messina
Fondazione di Comunità Val di Noto
Fondazione di Comunità del Salento
Fondazione di Comunità di Agrigento e Trapani

La proposta completa è disponibile al Link

Progetto AMPIORAGGIO

Oggi voglio dare alcune informazioni su un altro progetto nel quale il CTG è parte integrante, grazie alle sue esperienze di turismo lento e di contaminazione tra giovani e anziani.

Il progetto AMPIORAGGIO nasce nel 2016 come spinoff di una precedente iniziativa del 2005. Nel 2019 diventa FONDAZIONE grazie all’impegno di Giuseppe De Nicola, imprenditore dal 1990 nel campo della computer graphic che, agli albori delle applicazioni multimediali, ha precorso l’era degli startupper. AMPIORAGGIO nasce con l’intento di stimolare l’innovazione, facendola comprendere in modo diffuso e cercando di sostenerla con strumenti finanziari idonei. Il primo step consiste nel condividere le idee tra persone appartenenti a mondi diversi: imprese, professionisti, investitori, amministratori pubblici, associazioni. Tutto ciò avviene in luoghi fuori dall’ordinario per far sì che possa esserci maggiore contaminazione. Il risultato nei primi anni di attività è concreto, perché si è riusciti a generare investimenti per sostenere idee realizzabili. Il secondo step ha visto realizzarsi l’obiettivo della costituzione della Fondazione (per approfondimenti ). Il terzo step consiste nel creare collaborazioni per sostenere progetti concreti.

Ne è un esempio quello che è avvenuto a Perito, un comune in provincia di Salerno di circa 900 abitanti, situato in un’area interna del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, caratterizzata dalla presenza di ulivi secolari e castagneti. Qui l’amministrazione comunale ha avviato un progetto di sviluppo rurale che prevede l’utilizzo della Banda Ultra Larga per permettere al territorio di essere maggiormente connesso con il mondo intero. Questo consentirà a molti di scegliere una residenza decentrata e con scarse infrastrutture, svantaggio che sarà compensato dalla capacità di essere velocemente interconnessi in virtuale. E qui interviene AMPIORAGGIO che, forte dell’esperienza già maturata dal 2017 a Pietrelcina nel Sannio, con il Progetto Jazz’Inn, propone un progetto di ingegneria inversa, #cilentoKW”, da sviluppare per la valorizzazione del patrimonio naturale e sociale del territorio, con un occhio di riguardo da un lato ai giovani Knowledge Workers, di cui tanto si sta parlando in questo periodo di emergenza sanitaria, e dall’altro alla saggezza degli anziani che sono custodi di antica saggezza e ancora difendono alcune produzioni tradizionali.

Proprio per superare questo difficile momento che la nostra società e la nostra economia sta vivendo, AMPIORAGGIO non si ferma, ma vuole concentrarsi nella ideazione di proposte concrete per il dopo emergenza, per essere utile al Paese. Lo farà invitando i soci a tavoli di lavoro, questa volta virtuali, per raccogliere e confrontare idee in modo che ognuno possa contribuire con le proprie competenze personali, professionali, accademiche e industriali. Queste le parole di Giuseppe De Nicola nell’invito al nuovo evento:

“Nasce così JazzinnAir, la versione virtuale dei tavoli di lavoro di Jazz’inn, dove il case giver sarà l’intero PAESE, dai settori merceologici del nostro Made In Italy (a partire dal turismo) a tutti gli ambiti della P.A.: enti, scuola, sanità. L’obiettivo è quello di mettere alla prova la nostra intelligenza collettiva e la capacità di fare squadra, per dare una risposta non ordinaria prima di tutto a noi stessi e, poi, soluzioni straordinarie a tutti gli altri.Questo non è un momento qualunque.Questo è il momento di trasformare il senso di unità che l’emergenza ha generato in un’occasione per unire le idee e pensare i cambiamenti necessari al mondo che verrà e all’Italia che vogliamo.”

 

 

 

Domenica delle Palme

In questa particolare Domenica voglio semplicemente condividere con tutti voi le parole del nostro Arcivescovo Andrea Bellandi e un caloroso abbraccio virtuale!

 

#iorestoacasa, in cucina!

Per la nostra rubrica dedicata al cibo parliamo oggi di zucchine (il colore è ancora il verde).

La nostra socia Annamaria Parlato  ci svela che la zucchina, come il cioccolato, il pomodoro, il mais e i fagioli, venne importata nel 1500 dai conquistatori spagnoli di ritorno dalle Americhe. 

La ricetta che ci suggerisce è: Torta di pane alle zucchine

E’ un piatto che può essere anche alternato alla tradizionale pizza rustica, che in genere si prepara in tutte le famiglie. In questo caso si utilizzano cipolle, zucchine e pochi altri ingredienti facilmente reperibili.

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E fammi sapere se l’hai provata anche tu ……. alla prossima!!!!!

Adele

Raffaello e Nocera di Raffaele Alfano, CTG NOUKRIA

Continuiamo il nostro percorso di formazione sull’area dell’Agro nocerino-sarnese con un articolo di Raffaele Alfano, Presidente del CTG NOUKRIA.
Intanto ricordiamo che nel 2020 il tema “Raffaello Sanzio e i 500 anni dalla morte” viene sviluppato con grande enfasi e molte sono le iniziative volte a celebrare l’arte del grande artista rinascimentale per il Cinquecentenario della morte. Il 2020 sarà l’anno Raffaellesco, che attraverserà l’Italia da Nord a Sud, dopo il grande successo delle iniziative su Leonardo da Vinci.
Raffaello e Nocera

Raffaello e Nocera una storia di un legame tra due entità che non si sono mai conosciute direttamente, ma che indirettamente si sono intrecciate per secoli. Con tutta probabilità Nocera conosce Raffaello dopo il sacco di Roma (1527) quando il capitano dei lanzichenecchi Giambattista Castaldo porta presso il santuario di santa Maria dei Miracoli una serie di opere d’arte trafugate a Roma di cui oggi resta la pala d’altare di san Bartolomeo di Marco Pino. L’opera del Sanzio,  La Madonna del Duca D’Alba, avrà attirato una moltitudine di artisti nell’osservare cotanta perfezione, ma già prima dell’arrivo in città dell’originale dell’urbinate, un altro grande artista portava a Nocera i canoni propri della pittura di Raffaello, si tratta di Andrea da Salerno il quale dimostra un legame fortissimo con la nostra città e lascia una delle opere più importanti del suo percorso artistico nel Convento di S. Antonio. Si tratta del trittico “Sposalizio mistico di santa Caterina” dove Andrea mostra tutta la sua cultura figurativa partendo dal Perugino,  e mostra di essere il primo nel meridione ad aderire alla classicità di Raffaello.

Siamo nel 1519, un anno prima della morte del principe delle arti.
Ma la potenza di Raffaello non si esaurisce e si perpetua da allievo a maestro fino a giungere ad Angelo Solimena che, nonostante slanci di innovazione, per certi versi resta ancorato saldamente alla classicità, ricordando anch’egli il grande maestro.
        #artyouready, #restiamoacasa

E dopo il covid-19 cosa resterà in noi?

Ricevo dalla nostra socia Irene e pubblico

Vorrei dare un mio contributo all’Agorà della pagina CTG. In molti scrivono ed io ancora non ho scritto niente. Quello che segue è un primo tentativo.

È un mare di riflessioni profondissimo quello in cui sto navigando in questo tempo. Cercherò di condividerne alcune, partendo da parole chiave; proverò a non menzionare affatto alcuni concetti a parer mio fin troppo trattati dai più, al punto da renderli quasi banali, e tutto cerco fuorché la banalità.

La parola su cui rifletto oggi è OCCASIONE. Essa ha per me un senso pratico enorme: l’occasione è un “di più “ rispetto a ciò che mi aspetto di fare, vedere, pensare solitamente; è in un certo senso sempre una sorpresa, perché “arriva”, perché “capita”, perché “si trova”. È applicabile in tutti i momenti della vita, in generale, ma (e qui mi rivolgo a tutti tranne alle persone che si sono ammalate di questo virus o altre patologie ed ora stanno lottando per la vita) mai tanto come in questo nostro tempo strano.

Tutti, ora, abbiamo un’occasione che ci unisce. Non si tratta del tempo in più per stare insieme, o per fare tante cose che non si facevano più (aspetto vero quanto ovvio). Si tratta dell’occasione di cambiare: avremo l’occasione di scegliere cosa fare e come farlo il giorno in cui riapriremo le porte, i portoni, i cancelli alla vita con gli altri. Fa un pò paura pensare di ributtarsi nell’affollato mondo che ci siamo creati, pensare di dover riaffrontare un bel pò di cose negative a cui ci eravamo finalmente potuti disabituare. Ma un passo dopo l’altro cammineremo di nuovo insieme verso le nostre più o meno importanti mete. E questo, come lo vogliamo fare? Se potessi parlare al mondo farei proprio questa domanda.

Sin dai primi giorni di questa nostra nuova vita in isolamento siamo già cambiati: tutti abbiamo reimpostato tutto o quasi delle nostre vite ed eseguito un processo di adattamento interiore che, per chi ci sta riuscendo, porta in sè un cambiamento. Per fortuna l’uomo è una creatura che, entro certi limiti, si sa adattare spessissimo.

Quindi, quando cammineremo di nuovo insieme per le strade della città e del paese, quando andremo a “trovare” i nostri cari, in macchina in treno in aereo, quando dovremo tornare ad aggiungere a ciò che attualmente facciamo a casa il tempo per gli spostamenti quotidiani verso le nostre destinazioni, quando saremo “tornati alla normalità”, lo avremo fatto COME? Gradualmente, sì certo, ma COME? Come saremo noi? Quali saranno le nostre priorità? Ci comporteremo meglio? Godremo meglio il tempo concessoci per vedere gli altri? Li vedremo, poi, con altri occhi? Lascio al lettore la risposta.

Da parte mia ci sarà, allora, la sensazione di vivere le cose, gli avvenimenti ordinari e straordinari delle mie future giornate, come se fossero le ultime ogni volta, e quindi di non trascurare nemmeno il più piccolo gesto…..

Chissà quanti si impegneranno a farlo, sarei curiosa di saperlo, ma non posso! Ognuno sa in cuor suo quanto sta dando, quindi sta alla nostra coscienza un cambiamento, un miglioramento, e questa ne è l’occasione. E non è che una piccola parte di tutto ciò che si potrebbe fare, minuscola; dopotutto non ho detto nulla di originale, anzi, per niente, perché lo si potrebbe fare sempre (migliorarci) senza stare ad aspettare l’intervento di una cosa forte come l’isolamento che il Coronavirus 19 ha portato, ma alle masse servono cose forti perché monti la coscienza. Mi auguro che le conseguenze di questa pandemia siano sufficienti perché le persone, dapprima una per una e poi tutte insieme a costruire comunità continentali, migliorino la propria vita semplicemente senza nuocere all’altro. Di solito grandi prese di coscienza avvengono dopo le grandi depressioni da crisi, guerre e catastrofi, e spero che ciò che viviamo ora possa bastare, senza dover aspettare qualcosa di ancor più grave…non vorrei arrivare a tanto, l’uomo si adatta a molte cose, ma ne dimentica altrettante, quindi stiamo attenti!

Concludo condividendo la voglia matta di fare una bella passeggiata per il centro storico di Salerno e idealmente di qualsiasi città o paesino italiano e straniero, in compagnia di persone come quelle dei gruppi CTG, che si fermano, un momento, ad ammirare lo splendore della natura o di un’opera artistica, ricordandoci che, come dice il mio stimato suocero, noi umani siamo un nonnulla davanti alla potenza della vita e della natura, e il nostro ambiente va rispettato.

Allora dico che tutto ciò che possiamo fare è goderci, lentamente, questa vita che ci è cara, senza distrarci con altre cose che abbiamo capito quanto siano effimere, ma cogliendo invece tutte quelle occasioni che ogni giorno ci offrirà se sapremo fare silenzio dentro di noi, guardare l’altro cogliendo, di volta in volta, i momenti ed, appunto, le occasioni.