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Lettera aperta per l’inizio del nuovo anno!

Carissimi,

vi scrivo per dirvi che ci sono stati molti alti e bassi durante questo lasso temporale che ci ha condotto fino a qui. Eh già, un anno e poco più.

In un anno ho provato mille emozioni se non di più. Trascorrevo spesso notti insonni perché ritenevo giusto non dormire e sognavo ad occhi aperti. Quest’anno lo definisco LEOPARDIANO: “la felicità è solo una momentanea assenza di dolore”. In un anno di lacrime ne ho cacciate, ne ho perse. Mi hanno più volte rigato le guance, specialmente la sera quando mi mettevo a letto e rimanevo ore e ore sveglia a piangere mentre ascoltavo la musica e vi pensavo. Eccome se non vi pensavo. Mi è successo spesso fino ad ora, anzi…praticamente quasi sempre.Tutte le sere. Mi metto seduta sul letto come un’Indiana con il lenzuolo sopra le gambe, per non congelare, indosso le cuffiette e poi d’improvviso……….

Inizio ad immaginare come sarà l’ultimo mese di scuola. Cosa proverò una volta arrivata all’esame e cosa sentirò dentro di me una volta che vi abbraccerò alla fine dell’anno e vi saluterò. Un mix di emozioni tra cui felicità e tristezza. Lo so, appare come un paradosso, ma penso che sarà così. Lo so che c’è ancora tempo ma tra una cosa e l’altra ci ritroveremo ad aprile.

Ed è per questo che quando posso rubo del tempo a voi tutti, amici, coetanei, insegnanti, familiari. Grazie per dedicarmene sempre, anche quando avete altre 1500 cose da fare. Vi ringrazio perché mi avete “sopportata” e perché continuate a farlo e per avermi “supportata” anche solo virtualmente. Vi ringrazio per tutte quelle volte che avete pronunciato parole a me sconosciute, che ho segnato in modo indelebile nella mia mente, per poi fare ricerche su ognuna di esse (Refuso, Enucleare, Inequivocabilmente, Mestamente, …………..).

Vi ringrazio per i rimproveri. Vi ringrazio per i sorrisi rivolti. Vi ringrazio per la vostra immensa disponibilità. Per la vostra pazienza. Per avermi nonostante tutto fatto appassionare all’italiano. Vi ringrazio per le mille domande alla prima interrogazione perché mi hanno dato la speranza di perfezionare il mio vecchio metodo di studio, purtroppo errato.

Vi ringrazio per i vostri occhi attenti, che mi porterò dentro e dietro per sempre. Forse devo ringraziare proprio loro, perché alla fine l’empatia nasce da uno sguardo banale, che poi assume un valore inestimabile nel corso del tempo.

Grazie di tutto

Parole chiave della comunicazione

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GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE. Evento inaugurale a Roma.

di Gabriella Samantha De Guzman

Il giorno 16/10/2017 si è svolta a Roma presso la sede centrale FAO la presentazione della 72° Giornata mondiale dell’alimentazione. Oltre ai numerosi ospiti, tra cui i ministri dell’Agricoltura dei principali paesi del mondo, per la prima volta è stato presente il Papa. Tradizionalmente la cerimonia si apriva con la lettura di un messaggio da parte del pontefice, ma quest’anno Bergoglio ha deciso di essere presente per discutere di questi argomenti di tanta valenza per la nostra società. Quest’anno è stato presente anche il  Commissario UE Phil Hogan dell’Irlanda e i vertici di IFAD (Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo) e PAM (Associazione di promozione sociale e culturale)  .

Migrazione ed alimentazione” è il tema di quest’anno, scelto in quanto, oggi, come mai prima d’ora, la società è in forte movimento; gruppi sempre più numerosi si spostano dalle proprie terre d’origine per trovare una nuova sistemazione. Le cause che spingono queste migrazioni sono diverse: la ricerca di una nuova occupazione può essere uno dei fattori di questi spostamenti così come eventi meteorologici come alluvioni, terremoti, maremoti, la povertà, la fame o situazioni di instabilità politica, come ad esempio le guerre. Spesso questi gruppi si spostano all’interno del proprio Stato, accentuando con forza situazioni già precarie.

Oggi soffrono la fame795 milioni di persone nel mondo. Per fame non si intende solo l’assenza totale di cibo, ma anche la malnutrizione o la carenza di vitamine e nutrienti che permettono ad una persona di godere di un buono stato di salute, adatto a debellare o contrarre con meno facilità alcuni tipi di malattie tra cui malaria e tubercolosi.

Nel corso dei decenni questo problema non è mai stato risolto a causa delle incapacità delle infrastrutture governative. La fame nel mondo, secondo economisti e sociologi, compromette anche l’economia dei Paesi in via di sviluppo in quanto una persona il cui sviluppo mentale e fisico sia stato compromesso dalla fame e dalla malnutrizione ha minori capacità di generare reddito nel corso della sua vita.

Per la prima volta gli Ambasciatori FAO del programma Fame zero si riuniscono per discutere di come attuare questo progetto nelle diverse aree geografiche.

Tra i vari ospiti menzioniamo Carlo Petrini, Presidente di Slow Food (Europa), Guadalupe Valdez, economista ed ex congressista (America latina e Caraibi), la giornalista Darine el Khatib (Vicino Oriente) e l’africano Kanayo F. Nwanze, ex Presidente del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Africa).

Nel corso dell’evento è stato pubblicato il programma alimentare della FAO “Verso un mondo a fame zero” che analizza le azioni compiute in 72 anni per porre fine alla fame e alla malnutrizione nel mondo.