Salernitani sconfitti dal Verona

Di Ascolese A. e Citro A.

Salernitani sconfitti dal Verona…

Risultato bugiardo (2-0) al “Bentegodi”.

SALERNITANA2

I granata tengono testa alla capolista, colpiscono un palo con Ronaldo e sprecano un’occasione colossale per pareggiare con Della Rocca. Costano caro gli errori difensivi.

Il trainer schiera la Salernitana con il 3-5-2. I campani partono con Gomis tra i pali (ormai titolare inamovibile), Perico, Tuia, Bernardini in difesa, Vitale, Busellato, Ronaldo Della Rocca e Improta a centrocampo e in attacco il duo Coda-Rosina. E’ una Salernitana molto duttile che può cambiare pelle e modulo in gara in corso passando sia al 5-3-2 che al 4-3-3. Non al meglio Donnarumma che parte dalla panchina.

In campo con il 4-3-3, invece gli uomini di mister Pecchia: davanti a Nicolas ci saranno Pisano, Caracciolo, Boldor e Souprayen. Le chiavi della mediana saranno affidate alle sapienti mani di Fossati, con Romulo e Bruno Zuculini ai lati dell’ex Milan. Pazzini, come al solito, guiderà il tridente d’attacco completato da Luppi e da Bessa. Arbitra Fabrizio Pasqua di Tivoli.

I tifosi della Salernitana, seppure amareggiati dalla sconfitta, sono fieri del lavoro che la squadra e i tecnici stanno compiendo e non abbandoneranno i loro giocatori nelle prossime partite.

B.R.I.C.S.

di Luigi Castaldi & Andrea Palo

B.R.I.C.S. è un acronimo che sta per Brasile, Russia, India e Cina, quattro Paesi che, pur con sistemi economici diversi tra loro, sono caratterizzati da tassi altissimi di crescita del P.I.L. (Prodotto Interno Lordo)

La caratteristica comune di questi paesi è la demografia.

Tutti insieme i B.R.I.C.S rappresentano circa il 42% della popolazione mondiale.

Con il miglioramento delle condizioni di vita, gli abitanti di questi Paesi consumeranno sempre di più, stimolando ulteriormente la crescita del P.I.L.

Oltre alla variabile demografica, della quale si è detto, i punti di forza variano da Paese a Paese. Nel caso del Brasile la grande ricchezza di materie prime è uno di principali motori della crescita del Paese sudamericano. È il caso anche della Russia, uno dei principali esportatori di petrolio e gas al mondo. Diverso il caso di India e Cina, che hanno basato il proprio successo economico sullo sviluppo dell’industria manifatturiera, diventando nel corso dell’ultimo decennio i principali «fornitori» di merci a basso costo e a bassa innovazione tecnologica dell’Occidente industrializzato.

Brasile, Russia, India e Cina hanno avuto tra il 2001 e il 2010 un tasso di crescita cumulato del P.I.L. di quasi il 100%, contro il misero 35% dei sei Paesi più industrializzati. Oggi, a dieci anni di distanza dall’invenzione del termine, le quattro economie emergenti sono considerate il vero «motore» della crescita globale.

Cina e India non sono mai scese sotto al 6% di crescita annua del P.I.L. e la Cina, come reazione ai segnali di rallentamento della crescita  provocati dalla recessione in Occidente (dove si trovano i principali mercati di sfogo delle sue merci),  ha reagito utilizzando parte del surplus commerciale per un gigantesco piano di opere pubbliche che ha riportato, fin dal 2009, la crescita ai livelli pre-crisi.