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Shoah: tra orrore e sterminio

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E’ stato lo sterminio più brutto mai visto prima. Ha causato un vero e proprio trauma all’Europa, tanto che la Giornata della Memoria è stata definita la ricorrenza più importante.

Il 27 gennaio, data in cui nel 1945 aprirono i cancelli di Auschwitz, uno dei tanti campi di concentramento nati durante il regime nazista, si celebra questa ricorrenza che tende a ricordare le leggi razziali, gli ebrei che hanno subito la deportazione, la prigionia e tutti quelli che hanno messo a repentaglio la propria vita pur di sconfiggere il nazismo.

Ma perchè proprio gli ebrei? Il razzismo nei loro confronti aveva natura economica: Hitler, infatti, li riteneva responsabili del crollo economico della Germania, di conseguenza la loro eliminazione favoriva sia i grandi industriali, che si erano ridotti a chiedere prestiti alle banche, sia i proprietari terrieri, che erano stati obbligati a ipotecare le loro proprietà. Per nascondere tutto questo, Hitler aveva basato l’ideologia nazista sulla superiorità genetica degli “ariani”, catalogando gli ebrei come la minaccia più grande per la purezza della loro razza .

Risultati immagini per shoahIl termine che è stato attribuito a questo sterminio è “Shoah”, che in lingua ebraica significa “Tempesta devastante”, a differenza di “Olocausto” che non indica un sacrificio inevitabile. E’ stata forte la solidarietà espressa da tutto il mondo, anche sui social.

Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha espresso la sua solidarietà su Facebook, scrivendo: “Un essere umano, la cui unica colpa era quella di non essere ‘ariano’, è stato considerato alla stregua di un rifiuto da smaltire, un pezzo di una folle e spietata industria della morte. La shoah è stata questo: un’atrocità difficile anche solo da immaginare che ha umiliato l’umanità nella sua intimità e lasciato segni indelebili di dolore e sofferenza. Non dobbiamo dimenticare. Mai.” Invece il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha usato Twitter per condividere la sua riflessione sull’argomento: “Non dimenticare l’Olocausto, ricordare le terribili lezioni del ’900, alimentare le ragioni della nostra liberta. #giornatadellamemoria“.

Oggi la missione dell’umanità è quella di creare un’Europa unita, solida e senza muri; purtroppo se non si è pienamente consapevoli di ciò che è successo durante la Seconda Guerra Mondiale, questa missione resta una pagina bianca di un libro incompleto, senza inchiostro per poterla scrivere.

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BULLISMO

Il Bullismo è una forma di comportamento violento, attuato tramite l’impiego di falsi metodi di opposizione e intimidazione nei confronti di se stessi o nei confronti dei pari…
Le cause primarie di questo fenomeno sono da ricercarsi non solamente nella personalità del giovane bullo, ma anche nei familiari sottostanti, nei messaggi trasmessi dai mass-media, nella società che, a volte. È disattenta alle relazioni sociali.
Gli effetti del bullismo possono essere gravi e permanenti. Il collegamento tra bullismo e violenza ha attirato un’attenzione notevole dopo i fatti di Columbime nel 1999. Due ragazzi armati di fucili e mitragliatori uccisero 13 studenti e ne ferirono altri 24 per poi suicidarsi. Un anno dopo un rapporto ufficiale della CIA ha messo in luce ben 37 tentativi pianificati da altrettanti ragazzi in diverse scuole americane, per in quali il bullismo aveva giocato un ruolo chiave in almeno due terzi dei casi.

Si stima che circa il 60-80% del totale del bullismo a scuola, stia evolvendo verso forme inattese in senso stragistico e terroristico. Molti criminologi, ad esempio, si sono soffermati sull’incapacità della folla di reagire ad atti di violenza compiuti in pubblico, a causa del declino della sensibilità emotiva che può essere attribuito al bullismo. Quando, infatti, una persona veste i panni da bullo, assume anche uno status che lo rende meno sensibile al dolore, fino al punto che anche gli attendenti iniziano ad accettare la violenza come un evento socialmente conveniente.

ANDREA IZZO 3^C A.S. 2014/2015

02/2014 CYBERBULLISMO – di Criscuolo, Pitisci, Francese 4E

In questi ultimi tempi è capitato spesso, purtroppo, di sentire di episodi di bullismo tra giovani e questo ha portato a renderci conto di quanto il problema della violenza stia diventando preoccupante per noi giovani, tanto che anche il Ministero dell’Istruzione ha ritenuto necessario intervenire con l’indicazione alle scuole di attribuire il 5 in condotta a studenti coinvolti in episodi di azioni ai danni di compagni più deboli.

Accanto al bullismo tradizionale, consistente in azioni di danneggiamento di cose o azioni verso persone, oggi sentiamo spesso parlare di cyberbullismo. Con questo termine si indicano tutti quegli atti di bullismo e molestia che vengono compiuti utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione: cellulare, chat, forum, e-mail, social network ecc. Essere vittime di questo tipo di violenza significa rimanere intrappolati in situazioni che possono fare molta paura e dalle quali spesso non si sa bene come uscire: non è per niente piacevole, oltre ad essere molto pericoloso, per questo bisogna prestare molta attenzione quando “cyber-comunichiamo”. Ma allora bisogna forse smettere di utilizzare internet e telefono per comunicare e divertirsi con i nostri amici? Assolutamente no, perché per non rischiare di rimanere intrappolati in un episodio di cyberbullismo è semplicemente necessario fare molta attenzione quando si è online e, soprattutto, è bene conoscere quello che si può fare e quello che non si deve fare quando si utilizzano le nuove tecnologie per comunicare.