Centro Servizi Genovesi

Parco Regionale dei Monti Picentini

Il Parco Regionale dei Monti Picentini è situato nel cuore dell’Appennino Campano, in un’area geografica di circa 63.000 ettari, di elevata importanza strategica sotto il profilo ambientale, idrogeologico e territoriale. Tale importanza non si limita solo alle province di Salerno ed Avellino, ma ha ricadute anche sull’intera Regione Campania e sulle Regioni confinanti.

I lineamenti tettonici al suo interno suddividono l’intero gruppo montuoso dei Monti Picentini in quattro principali domini: procedendo da Ovest verso Est si ha:

  • Monte Terminio-Tuoro (1806 m s.l.m.),
  • Monti Mai – Licinici – Accèllica (1660 m s.l.m.)
  • Monti Polveracchio- Raione (1790 m s.l.m.)
  • Monte Cervialto (1809 m s.l.m.).
 

Pressoché interamente ricoperti di fitti boschi di castagneti e di faggi, nonché di conifere, i rilievi montuosi spesso sono interrotti da versanti acclivi, profonde ed incise valli (Valle della Caccia, Vallone Matrunolo) e da piane, altipiani e conche endoreiche più o meno ampie di natura carsica (Piana del Dragone 690 m – Altopiano del Laceno 1053 m – Piano di Verteglia 1180 m – Piano di Campolaspierto 1290 m – Piano del Gaudo 1050 m – Piana di Ischia 1215 m – Piana delle Acquenere 1088 m ecc.). L’elevato grado di fertilità di questi terreni di copertura, unitamente al notevole grado di umidità legato alla presenza di acquiferi, permette la nascita di una folta, verdeggiante e lussureggiante vegetazione costituita da varie e pregiate essenze naturali.

La presenza di un fenomeno carsico molto evoluto, ha facilitato l’attacco chimico delle acque meteoriche e, quindi, ha generato un carsismo che è ancora in fase giovanile e che in superficie si manifesta con le sue caratteristiche forme tipiche costituite da grotte, inghiottitoi, doline ecc. Le buone caratteristiche di permeabilità delle rocce che formano l’intera catena montuosa consentono un’elevata infiltrazione delle acque meteoriche. Inoltre, il particolare assetto della distribuzione dei materiali argillosi che bordano i predetti massicci montuosi, fungendo da soglia di permeabilità, consentono, nelle zone profonde dei massicci, notevoli accumuli idrici, di eccezionali caratteristiche chimiche ed organolettiche. Tali particolari condizioni idrogeologiche, rendono la catena montuosa dei Picentini il più importante dei serbatoi idrici sotterranei presenti nell’intero Appennino Meridionale essendo destinate al consumo umano oltre 10.000 l/sec., le acque delle sorgenti del Serino emergenti nella media valle del Sabato, quelle del gruppo sorgivo di Cassano Irpino che scaturiscono nella media valle del Calore, quelle del Sele che emergono in prossimità dell’abitato di Caposele, quelle di Quaglietta, dell’Ausino, di Sorbo Serpico, di Beardo in agro di Montemarano e tante altre che quotidianamente soddisfano le esigenze idropotabili di una popolazione complessiva di oltre quattro milioni di persone residenti in Puglia, nel Napoletano, nel Salernitano in Irpinia e nel Sannio. A queste risorse naturali devono aggiungersi le bellezze paesaggistiche, di particolare interesse per gli scenari ambientali, le caratteristiche della flora e della fauna e quelle storiche, Architettoniche, artistiche e culturali.

L’organismo di gestione del Parco è l’Ente Parco Regionale dei Monti Picentini, preposto alla tutela istituzionale attiva del patrimonio dei valori e delle vocazioni del territorio. L’istituzione del Parco Regionale dei Monti Picentini, è prevista dalla legge regionale n. 33 del 1.9.1993, che recepisce per la Campania la legge dello stato n. 394 del 6.12.199, la cosiddetta “legge quadro” sulle aree protette.

A seguito di alterne vicende, il territorio del Parco Regionale dei Monti Picentini è stato delimitato in via definitiva dalla perimetrazione approvata con la deliberazione di Giunta Regionale n. 1539 del 24 aprile 2003 e riportata nella cartografia ufficiale depositata in originale presso il Settore Politica del Territorio – Servizio Pianificazione e Tutela Aree Naturali Protette. L’Ente Parco Regionale dei “Monti Picentini”, con personalità diritto pubblico sottoposto alla vigilanza della Regione è stato istituito con Decreto Del Presidente Della Giunta Regionale della Campania – n. 378, del 11 giugno 2003.

(FONTE: http://www.parcoregionalemontipicentini.it/)

PARCO REGIONALE DEI MONTI PICENTINI – C.F. 95036600633

Via delle Stigmatine, 11 83051 Nusco (AV)

tel. 0827 64413

Comunità del Parco:

Via Duomo 84042 Acerno (SA)

  • e-mail: info@parcoregionalemontipicentini.it
  • pec: info@pec.parcoregionalemontipicentini.it

 

La parola alle scuole

(FONTE: http://spazioinwind.libero.it/circolodidatticomontella/fiume_calore.htm)

Circolo didattico di Montella

I MONTI PICENTINI, LE RISORSE IDRICHE E L’INQUINAMENTO AMBIENTALE

“Il massiccio dei Monti Picentini è il bacino idrografico più ricco del meridione e le acque che sgorgano dalle sue numerose sorgenti soddisfano il fabbisogno di varie regioni: CampaniaPuglia e Basilicata. La spiegazione di questa ricchezza di acque va ricercata in diversi fattori che vanno dalla natura geologica del territorio alle abbondanti precipitazioni, dovute alla folta e ricca vegetazione che ne ricopre l’intero territorio. Infatti esso è costituito principalmente da terreni di natura calcarea e calceo-dolomitica che, avendo subito delle fratturazioni, nel corso delle varie ere geologiche, ed avendo assunto quindi un aspetto carsico, hanno acquisito caratteristiche di spiccata permeabilità. Allo stesso tempo, l’abbondante e rigogliosa vegetazione che, fortunatamente, ne ricopre la quasi totalità del territorio, fa sì che le precipitazioni siano alquanto copiose. La combinazione di questi due fattori: la vegetazione, che con le sue radici trattiene buona parte dell’acqua piovana, e la carsicità del terreno, che permette a questa di infiltrarsi facilmente in profondità, rende possibile la formazione di un enorme falda da cui traggono origine le più importanti sorgenti dell’Italia Meridionale.

Dai Picentini traggono la loro origine fiumi come l’Ofanto (134 km), il Sele (64 km), il Sabato (50 km), il Picentino (24,5 km), l’Irno, il Solofrano, il Tusciano, il Calore Irpino (108 km) ed altri corsi minori, e le numerose e copiose sorgenti che da essi sgorgano danno origine all’Acquedotto Pugliese, a quello di Napoli, di Serino, dell’Ausino e dell’Alto Calore.”

PICENTINI

(Tratto da www.turismoasalerno.it)

 

È definito il “serbatoio d’acqua” del sud Italia il territorio, di cui fanno parte i Comuni di

  1. Acerno
  2. Castiglione del Genovesi  
  3. Giffoni Sei Casali
  4. Giffoni Valle Piana
  5. Olevano Sul Tusciano  
  6. Montecorvino Rovella      
  7. Montecorvino Pugliano    
  8. San Cipriano Picentino  
  9. San Mango Piemonte

 

Un ambiente fatto di colline ricoperte di macchia mediterranea, flora lussureggiante ideale per il trekking, valli e grotte di straordinaria bellezza.