Archivio dell'autore: Lucia Quaglia

Informazioni su Lucia Quaglia

Docente IISS "Genovesi - Da Vinci"

CAROTAGGI. Cosa sono e a cosa servono.

“Il carotaggio è una tecnica di campionamento adottata durante la ricerca di risorse minerarie nel sottosuolo con perforazione di pozzi o sondaggi, in archeologia, per l’analisi del terreno, per la ricerca del petrolio o altre attività di scavo a scopi di ingegneria civile, e consiste in prelievi di campioni di roccia …”
(Carotaggio – Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Carotaggio)

 

A COSA SERVE SAPERE CHE CLIMA C’ERA 800.000 ANNI FA?
Tratto da LINX MAGAZINE  “Laura Genoni racconta”

Mi occupo di analisi geochimica isotopica di carote di ghiaccio estratte in Antartide che consente di ricostruire il clima del passato…

Nei periodi più caldi sono più abbondanti gli isotopi pesanti dell’ossigeno (per esempio18O) e nei periodi più freddi quelli più leggeri (come 16O). Quindi in base alla composizione isotopica di un certo campione di ghiaccio depositato in un certo momento geologico posso risalire al clima di quel momento. Il ghiaccio può essere superficiale e dunque recente, oppure molto profondo (antico) e viene raccolto sotto forma di un cilindro di varia lunghezza (carota) … la carota più lunga estratta in Antartide misura 3.270 metri: l’ultima parte del cilindro conserva le precipitazioni nevose di 800.000 anni fa.

Si tratta di informazioni fondamentali per capire se e come sta cambiando il clima attuale. Prima di ragionare sull’oggi e fare previsioni per il domani bisogna sapere che succedeva ieri. Da una serie di osservazioni sappiamo che il clima della terra è ciclico, cioè caratterizzato dall’alternanza di glaciazioni e deglaciazioni che sono appunto controllate da fattori ciclici come la rotazione terrestre e l’influenza delle fasi lunari. Solo conoscendo bene i cicli del passato possiamo valutare quanto il clima attuale si discosti dalla media e capire qual è il contributo umano in questo senso.

Sicuramente gli esseri umani qualche responsabilità ce l’hanno, ma non è ancora del tutto chiaro quanto ci saremmo avvicinati comunque, in quest’epoca, a un periodo interglaciale particolarmente caldo e quanto invece l’aumento di temperatura osservato sia rafforzato dall’effetto serra provocato dalle nostre attività

Ictus

Ictus

L’ictus è una grave condizione patologica, che si verifica quando i rifornimenti di sangue diretti al cervello si interrompono o sono fortemente ridotti. Senza questo apporto sanguigno fondamentale, il tessuto cerebrale comincia a morire per l’assenza di ossigeno e nutrienti.
L’ictus si contraddistingue per l’insorgenza improvvisa e, a causa degli effetti deleteri che esso può avere, richiede un intervento immediato. Infatti, prima si agisce con le appropriate contromisure, e minori saranno i danni cerebrali.

I principali fattori di rischio sono rappresentati dall’ipertensione, dall’aterosclerosi, dal fumo di sigaretta e dall’abuso di alcool; non a caso, quindi, l’ictus è più frequente negli uomini rispetto alle donne e nei Paesi industrializzati rispetto a quelli in via di sviluppo.

sintomi sono diversi e dipendono da fattori differenti, come la gravità dell’ictus, l’area di cervello colpita, le cause ecc; lo stesso dicasi per le complicazioni. La sintomatologia può, quindi, essere più o meno reversibile nel breve periodo, mentre le conseguenze a lungo termine possono essere parzialmente corrette da un’adeguata riabilitazione.

L’incidenza dell’ictus, in Italia e nel mondo, è altissima; nel nostro paese, ogni anno, colpisce più di 200.000 persone, di cui l’80% sono nuovi episodi mentre il restante 20% ricadute (cioè pazienti che hanno già avuto un episodio passato di ictus).
Sempre a livello nazionale, l’ictus è una delle maggiori cause di morte (la terza, dopo le cardiopatie e il cancro), e di invalidità. Si devono a esso, infatti, circa il 10-12% di tutti i decessi e la maggior parte degli adulti disabili.
Gli individui più a rischio sono gli anziani; non a caso, il 75% dei casi di ictus interessa persone dai 65 anni in su, mentre il rimanente 25% coinvolge persone più giovani (bambini compresi).

http://www.my-personaltrainer.it/cardiopatia-ischemica/infarto.html</p

Infarto

Nel linguaggio comune, il termine infarto si riferisce alla necrosi – quindi alla morte – del tessuto muscolare cardiaco; per questo motivo è più corretto parlare di infarto miocardico. Le ragioni per cui una regione più o meno estesa del cuore va incontro a necrosi sono diverse e tutte riconducibili all’insufficiente apporto di ossigeno.

Nella maggior parte dei casi l’infarto miocardico è dovuto alla trombosi di un grosso ramo coronarico, secondaria ad un processo aterosclerotico. L’insufficiente flusso ematico riduce drasticamente l’apporto di ossigeno e nutrienti alle cellule miocardiche, che muoiono nel giro di poche ore e vengono rimpiazzate da tessuto cicatriziale non contrattile. Il danno risulta pertanto irreversibile.

Il grado e la durata dell’ostruzione determinano la gravità e le conseguenze dell’infarto miocardico. Per questo motivo è importante saperne cogliere i sintomi ed allertare prontamente i soccorsi sanitari nel caso questi si manifestino; il coagulo di sangue può essere infatti sciolto da specifici farmaci trombolitici, che per ovvie ragioni vanno somministrati il più precocemente possibile.

Una causa minore di infarto – relativamente comune tra i cocainomani – è data dal violento spasmo (contrazione) di un’arteria coronarica, che interrompe il flusso di sangue ad una parte del cuore.